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Atto quinto, Scena unica 141


Si ode una musica solenne. Rien-
tra ARIELE e dietro di lui ALONZO
che fa gesti frenetici, aiutato da
GONZALO. SEBASTIANO e ANTONIO
anch'essi farneticanti sono soste-
nuti da FRANCESCO e da ADRIANO.
Tutti entrano nel cerchio trac-
ciato da Prospero e rimangono
presi dall'incanto. Prospero gli
osserva un istante, poi prosegue:
Una solenne musica, e il più buono
consolatore ad un insano spirto
curino il tuo cervello or fatto inane
e quasi nel tuo cranio arso. Restate
qui tutti fermi per l'incantamento!
Sacro Gonzalo, onesto uomo, i miei occhi
quasi compagni ai tuoi lascian cadere
le medesime gocce. Si dissolva
l'incanto e come i raggi del mattino
rompono il tenebrore della notte,
scaccino, i lor rinnovellati sensi,
ogni torpido fumo che ravvolge
la lor mente più limpida. E tu, bravo
Gonzalo, salvator mio solo e a questi
fedel compagno io pagherò le tue
grazie e con opere e con parole. Molto
crudelmente, o Re Alonso, verso mia
figlia e verso me usasti. Tuo fratello
più oltre ancor nell'azion si spinse
ed or, Sebastian, sei fortemente
castigato e nel sangue e nella carne.