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132 la tempesta


Stefano.


   Voglio andare a ricercare le mie bottiglie,
dovessi per questo affondare fino alle orecchia.

Calibano.


                                  O mio sovrano,
te ne prego, sii calmo. Vedi bene?
Questo è l'ingresso della grotta: fa'
piano ed entra; compisci il buon misfatto
che renderà quest'isola per sempre
tua e me stesso, Caliban, tuo schiavo.

Stefano.


   Dammi la mano. Comincio ad avere pensieri
di sangue.

Trinculo.


   O Re Stefano! o Pari! o degno Stefano. Os-
serva che guardaroba c'è qui per te.

Calibano.


Lasciali stare, sono stracci, o pazzo!

Trinculo.


   O oh, Mostro, noi ce ne intendiamo di stracci!
O re Stefano!