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112 la tempesta

ora indegni di vivere. Io vi ho resi
pazzi. È con un valor simile al vostro
che gli uomini si affogano e si appiccano
da loro stessi!
Alonzo, Sebastiano e gli
altri sfoderano le spade.
                       O stolti! I miei compagni
ed io siamo i ministri del Destino:
gli elementi di cui le vostre spade
son fatte, prima i venti dalla voce
sibillante potrebbero ferire,
o uccidere con vani colpi l’acque
sempre in sè racchiudentisi, che all’ali
mie togliere una sola piuma. Sono
intangibili i miei compagni al pari
di me: ma se potessero le vostre
spade ferirci voi le sentireste
troppo gravi alle vostre forze e invano
tentereste di alzarle. Ma pensate
— e questo è il messaggio — che voi tre
da Milano il buon Prospero cacciaste
insiem con l’innocente figlia e sopra
il mar lo abbandonaste, su quel mare
che del delitto vostro or vi ha pagati.
Il potere del ciel, che se rimanda
mai non oblia, per queste infamie vostre
ha sollevato il mare e le costiere
ed ogni viva creatura contro
la vostra pace. Alonzo, di tuo figlio