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96 la tempesta

                        Stefano.
    Vogliamo correre, Monsieur Mostro?

                        Trinculo.
    Nè correre nè andare al passo: vi accucce-
rete come cani e non saprete dire nè meno
una parola.

                        Stefano.
    Parla almeno una volta in vita tua, mio bel
vitello, se sei un vitello davvero!

                        Calibano.
Come stai, Signoria? Lascia ch’io lecchi
le tue scarpe. Costui, non vo’ servirlo:
egli non è valente.

                        Trinculo.
    Tu mentisci, o mostro ignorante: mi sento
capace di fare ai pugni con uno sbirro. Ma,
dimmi un poco, pesce svergognato, un uomo
che ha bevuto tanto vino quanto ne ho bevuto
io può essere un codardo? Vuoi proprio dirci
una mostruosa bugia, tu che sei mezzo pesce
e mezzo mostro?