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la traccia di una figura che si credeva cancellata o risenta la eco di un suono che si credeva spento.

Flora fece 1* atto di avviarsi verso 1' uscita; ma Germano la trattenne.

Egli non conosceva campo Verano; nelle sue gite a Roma non aveva mai pensato a visitarlo; gli servisse ella di guida.

Il Rosemberg diceva questo per paura di ve dersela scomparire; ma egli se ne rideva dei mo numenti, non ricordandosi di aver mai visitato un museo in vita sua.

— Allora andiamo al Pincetto — disse Flora, volgendo con moto lento il capo verso di lui, che si era collocato alla sua sinistra.

— Andiamo dove lei vuole — rispose Ger mano, notando che, veduta di profilo, ella somi gliava ancor di più a se stessa.

— Mi conduca dove crede. Purché si tratti di andar lontano; purché lei non mi fugga.

Un fiotto di sangue salì alle gote di Flora e la bocca tremò impercettibilmente.

Ella, raffinata adesso dalle sue letture c dalle consuetudini della vita cittadina, trovava le pa role di lui alquanto rozze; ma, in pari tempo, sen tiva che quella voce era la stessa che le aveva susurrato negli antichi giorni radiosi tante inef fabili dolcezze d'amore.

Cominciarono a salire in silenzio la gradinata che conduce al Pincetto. Evitavano di guardarsi, evitavano di parlarsi. Provavano, inconsapevoli, il sentimento di ansia paurosa che un ricercatore di morte cose prova allorché qualche tesoro sta per tornare alla luce dopo secoli e secoli di sepoltura. Una forma appare, tuttavia incerta fra la terra