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CAPITOLO VI.

Tre giorni dopo, il martedì, era la vigilia di Natale, e nel salotto Monaldeschi una lampadina elettrica, velata di azzurro, spandeva fioca luce; ma per Vanna appariva anche troppo viva, giacchè ella avrebbe voluto sprofondarsi nell'oscurità, e rimaneva seduta, con le mani appoggiate sull'orlo d'un tavolo, il busto eretto, la testa immobile, leggermente protesa, quasi a cercare nell'ombra un responso con le pupille atone.

Bindo Ranieri e Villa, aggruppati in disparte, guardavano in silenzio la signora con volti atterriti, ma, a tratti, un sorriso gioioso brillava sui loro labbri, al pensiero che«Grano di Pepe» aveva certo ricevuto a quell'ora il foglio coperto di grossi caratteri, apportatori di grosse notizie; poi tornavano a contemplare la signora con muta desolazione.

Quando Ermanno le era entrato a casa il sabato e con tenerezza rispettosa le aveva sottoposta