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capitolo viii. 67

aria vi rovinerete la salute. Andate dunque a fare un buon sonno.» Così Tofei la ricondusse all’alcova, e richiuse le imposte.

Immerso quindi in angosciosi pensieri, senz’avvedersene, prese a dire fra sè: «Ah signorina Misavo, di che dolore m’è causa la vostra eccessiva commiserazione! Per quanto poteste nascondere il viso sotto le larghe tese del cappello di giunco, andar voi, voi, tutti i giorni a dimandar l’elemosina in un luogo di così gran concorso, com’è la Rotonda meridionale! Ma che potevo farci io che ero all’oscuro di tutto? Disgraziata! Io pensava fra me: quel buon cuore, con cui per sollievo della nostra povertà cedete a noi le sovvenzioni che vi vengon di casa, vi sarà un giorno rimeritato ad usura. E però,