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gliato il campo, vi ficcan fuoco, che arse tutti gli

avanzali alla zuffa.

LXI. Civile, essendosi, quando prese l'armi con« tro a Romani, botato, alla barbara, di non si tondere sino a vendetta, quando ebbe uccise le legioni, ti tondè sua bionda e pettinata zazzera, e mise, secondo si disse, certi prigioni per bersagli alle frecce e bolzoni, che un suo figliuoletto tirava per giuoco. Ma egli, nè alcun Batavo, non si giurò ligio alle Gallie, confidato nelle forze Germane ; e bisognando coi Galli combatter la signoria dell'imperio, si sentiva più forte e più reputato. A Velleda mandò fra i presenti Mumio Luperco Legato d'una legione. Costei era vergine, di nazione Bruttera, signora di grande stato e profetessa, come i Germani per antico costume credono molte donne esservi, e le tengono per Iddie, quando è cresciuta la divozione, come allora a Velleda, che aveva predetto felicità a'Germani e disfacimento delle legioni. Ma Luperco fu ammazzato per cammino. Alcuni Centurioni e Tribuni, nati in Gdlia, furon salvati come pegno di confederazione. Gli alloggiamenti de'fanti, cavalli e legioni, guasti e arsi; lasciati soli qite'di Maganza e Vindonissa:

LX1I. comandato alla legione tredicesima e suoi aiuti insieme datisi, andarsene da Novesio nella colonia de' Treviri;.e prefisso il dì da uscir delli alloggiamenti. Tra tanto, temevano i più codardi d' esser uccisi, come quelli al Campo Vecchio ; i migliori, della vergogna e infamia; come andrieno; da . chi guidati; alle mercè di cui essi avevan fatti padroni di lor vita e morte. Altri, non temendo vergogna si mettevano addosso i danari e le cose pin care. Altri si rassettavano e eignevauo l'arme, per

andare a combattere.