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e superbo Imperio ? A lor Prefetti, a' loro Centurioni , esser dati a mangiare : e quando son pieni di loro carne e sangue, trovarsi altre gole affamate e altre invenzioni da ingoiarli. Doversi scrivere la gioventù , cioè dir F ultimo addio , i figliuoli a' padri , i fratelli a' fratelli. Non essere stati mai i Romani in peggior termine : non avere ne' loro alloggiamenti che vecchi e preda. Alzasson un poco gli occhi, e non si facesson paura di que'nomi vani di legioni. Avere essi nerbo di camalli e uomini ; parenti i Germani, le Gallie bramose del medesimo : nè a' Romani stessi spiacerebbe questa guerra , perchè ; perdendo, se ne farieno onore con Vespasiano: e vincendo , non se n'avrebbe a render conto ".

XV. Udito con grande approvanza di tutti, li fece con loro barbara scongiurazioni obbligare^ Mandò a far lega co' Canninefati. Questi abitano parte dell' isola : sono della medesima origine , lingua e valore: minor numero. Voltò segretamente li brettagni aiuti ; ciò sono quei fanti batavi venuti di Brettagna e poi mandati in Germania, come dissi, che allora erano in Ma ganza. Tra' Canninefati era un Brinio avventato bestione , d' alto legnaggio. Suo padre ci fece molti danni, e le matte spedizioni di Caio sprezzò senza pena. Costui , come di sangue ribello, parve il caso ; e lui alzato in uno scudo e portato in su le spalle a loro usanza , fecero Capitano. Incontanente chiamati i Frisj (gente oltre Reno)', per lo vicino Oceano assalisce i prossimi alloggiamenti di due coorti. Questo impeto non fu saputo ; nè, se l'avesser saputo, v'era forze da resistere. Li presero .adunque e saccheggiarono , poi diedono addosso ai saccomanni e mercatanti roinaui, sparsi a modo di