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124 DEGLI ANNALI

dicendo: Che maggior fortuna non fa maggior eloquenza; assai era porlo tra gli antichi scrittori. L’ordine de’ cavalieri, la Punta de’ cavalli, nomata dei Ginnj, nomò di Germanico: e stabilì che nell’armeggeria di mezzo luglio1 si portasse la sua immagine per bandiera. Di questi onori sen’osservano molti; alcuni furon lasciati subito o col tempo.

LXXXIV. In questo dolore, Livia sorella di Germanico, moglie di Druso, partorì due maschi. Della qual cosa rara, e lieta eziandio ai pover’uomini, Tiberio fece tanto giubbilo, che in senato scappò a vantarsi: Niuno altro Romano di sua grandezza aver avuto due nipotini a un corpo; recandosi le cose ancor di fortuna a gloria. Ma il popolo anche di questo in tal còngiuntura s’addolorò, vedendo che la casa aperta di Druso serrava quella di Germanico.

LXXXV. Nel detto anno il senato fece gravi ordini contro alla disonestà delle femmine, e che niuna che avesse avuto padre, avolo o marito cavalier romano2, si mettesse a guadagno; veduto, che Vistilia, di famiglia pretoria, s’era matricolata agli Edili; e concedevanlo gli antichi, assai pena stimando a donna gentile il publicar sè stessa impudica. Fu citato Titidio Labeone suo marito, a dire perchè non

  1. Dionigi d’Alicarnasso nel sesto scrive per lo minuto questo annoval giuoco, in memoria della vittoria contro ai Latini al lago Regillo, dove apparsero in aiuto Castore e Polluce. Post. di questo libro, §. VII.
  2. Il primo grado di degnità avevano i senatori; il secondo i cavalieri romani; e questi, quando risplendevano per virtù o ricchezza, entravano in senato, rendevano il voto, e poco scadevano da’ senatori; e vergogna pubblica era lasciarli macchiare di tanta disonestà.