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96 DEGLI ANNALI

gano, e tirano con la bocca turata in palagio. Tiberio il dimandò, „Come ti se’ tu fatto Agrìppa1? Rispose: „Come tu Cesare.„ Di fargli dire i compagni non fu verso. Nè Tiberio ardi giustiziarlo in pubblico; ma in parte segreta del palazzo il fe’ uccidere, e portar via; e benché molli cortigiani, cavalieri e senatori si dicessono avergli porto aiuti e consigli, non fu rimestato2.

XLI. Consagrossi al fine dell’anno per le insegne che Varo perdè, da Germanico a Tiberio racquistate, l’arco presso al tempio di Saturno: il tempio di Sortefortuna lungo il Tevere, negli orti che Cesare dettatore lasciò al popolo romano; una cappella a casa Giulia, e una statua al divino Augusto in Boville. Nel consolato di C. Celio e L. Pomponio, il dì 26 di maggio Germanico Cesare trionfò dei Cherusci, Catti, Angrivari e altre nazioni infino all’Albi. Eranvi portate le spoglie, i prigioni, i ritratti dei monti, fiumi e fatti d’arme. Per finita tennesi quella guerra, che non fu lasciata finire. Non si saziavano di guatare la sua gran bellezza, e i cinque figliuoli sul carro; con segreto batticuore, considerando essere a Druso suo padre il favor del popolo stato infelice; Marcello suo zio, perchè la plebe ne folleggiava, rubato anzi tempo; questi amori del popol romano, brevi e malaurosi.

XLII. A nome di Germanico, Tiberio donò alla

  1. Bula capo di secento assassini fatto prigione, e da Papiniano domandato, Perchè rubi? rispose, Perchè giudichi? Sifilino in Severo.
  2. Perchè lo spettacolo d’Agrippa falso avrebbe ricordato al popolo la morte d’Agrippa vero: e non era bene rinfrancescarla.