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avrebbero sgridato dopo ch’egli con le sue vecchie gambe aveva percorso per lungo e per largo la non piccola città. «Dio santissimo! Perché non se la fa lui tale distribuzione! Se guadagnassi la lotteria...!»

Sí! Dacché era stabilito in terra al Teretti era venuto il desiderio della ricchezza. In mare si pensa alla pelle, in terra alla proprietà. Vedere tutti quei denari che passavano per la sua tasca e sopratutto vederli registrare con tanta cura, gliene era venuto desiderio. In mare non aveva mai pensato ai denari. Eppure anche allora gli era piaciuto il buon bicchiere di vino e ci aveva avuta la sua vecchia moglie a casa cui bisognava ad ogni stazione mandare del denaro. Alla moglie egli diceva ogni sera stendendosi nel letto in luogo della buona notte: «Ah! Se guadagnassi la lotteria». E poi prima di chiudere gli occhi egli sognava di aver vinta la lotteria e si vedeva andare dal signor Bansi a dirgli: «Se vi tocca correre per la città, correteci voi stesso». La grande differenza fra mare e terra è che quando il mare infuria fa ballare tutti insieme mentre in terra v’è chi balla e chi fa ballare. Al signor Bansi egli non voleva male ma trovava che avendo tanto denaro avrebbe potuto essere meno spilorcio. «S’arrabbia per dieci centesimi! Io — se avessi il povero Capitano al mio servizio – gli regalerei non dieci centesimi ma ogni qualvolta me le avesse domandate dieci lire.» La moglie di Teretti diceva al