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re a scuola e a casa la piccola Olga, poi a sorvegliare Nilda l’insempia, l’altra serva, che non sapeva né cucinare né pulire ma che pur doveva cucinare e pulire perché altrimenti nessuno l’avrebbe fatto; però cucinava e puliva sotto l’immediata sorveglianza d’Italia che per ambedue le cose aveva un talento speciale. Ed Italia corrompendo un noto stornello cantava: Io son la cameriera... con apparente amarezza ma in fondo con soddisfazione e senz’alcun rimpianto. La signora Anna sempre pochino indisposta le lasciava volontieri quasi il posto di padrona di casa. Olga era piú attaccata alla mamma da cui aveva avute le prime cure in gioventú ma il Nini era tutto di Italia. Ed ella se lo teneva bene tutto per sé. La gelosia le usciva dagli occhi quando lo vedeva in braccio altrui. Si tratteneva rispettosamente dal portarlo via alla madre ma glielo avrebbe strappato con tanta violenza da fargli male. Invece al padre lo lasciava volontieri e si associava a lui quando egli si metteva intorno al bambino. Non confessata attorno al bimbo si faceva una lotta per ottenerne i favori e cosí egli veniva guastato quanto la famiglia poteva. Ora aveva due anni ma in Serenella il vero padrone era lui. Bortolo il bottaio ch’era malizioso fu domandato un giorno dal signor Giulio quale tempo era da attendersi per il giorno appresso. Lo si derideva perché egli non aveva nulla del marinaio e non sapeva nulla del tempo. Rispose che bisognava domandarlo al Nini perché da lui dipendeva il tempo in Serenella. Italia aveva oltre che le qualità di lavoro e d’ordine altre qualità che la rendevano preziosa in Serenella. Era attrice nata; aveva tutto il talento che in laguna è diffuso doviziosamente. Le sere erano lunghe in Serenella quando il tempo non era bello e Italia aiutava a passarle. Il suo repertorio non era vasto ma per i bambini bastava. Tant’è vero che domandavano sempre la ripetizione delle stesse cose. Anzi quasi sempre quando si era soli nella stanza da pranzo, domandavano una alla volta la ripetizione di tutte le cose ch’essa sapeva delle rappresentazioni di tipi di maestrine di classi inferiori o di ragazze al ballo o imitazioni di tipi della famiglia come la moglie del vero padrone del luogo cioè il fratello maggiore del signor