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116 EMILIO SALGARI

— Chi lo sa? Vedremo più tardi. Intanto andiamo innanzi.

— È lontano?

— Spero di giungervi fra qualche ora. Tieni anche tu gli occhi fissi sulla fiaccola e sii pronto ad avvertirmi se si allarga la fiamma. —

Ripresero il cammino, salendo e scendendo i mucchi di carbone che s’incontravano dovunque in grande abbondanza.

Avevano percorsi altri cinque o seicento passi, quando John trovò, sospesa ad un chiodo infisso in una fessura della parete, un’altra lampada di sicurezza, la quale conteneva ancora una discreta provvista d’olio.

— Ecco un’altra fortuna che ci capita, — disse.

— Ed a tempo, — aggiunse subito Harry.

— Perchè?

— Spegni!... Spegni!... La fiamma della torcia diventa azzurrognola.

— Fulmini!... Un momento solo. —

Il gigante si gettò a terra abbassando la ocote, accese la lampada che aveva trovata e spense la fiamma dentro un rivoletto d’acqua nerastra che scorreva lungo la parete destra.

— Sei proprio certo, Harry, — chiese — di aver veduto la luce cambiare?

— Sì, John.

— L’ho veduta anch’io, — disse Giorgio.

— Mi aspettavo d’incontrare in qualche luogo quel maledetto grisou. Quale disgrazia se non avessimo trovate queste due lampade! Potevamo saltare, senza nemmeno avere il tempo di gridare aiuto.

— Preferisco scorrazzare per le praterie cogl’Indiani alle spalle, — dichiarò Giorgio. — Non vivrei un mese dentro questi abissi tenebrosi. —

John alzò la lampada, quella mezza vuota, volendo conservare la piena pei momenti estremi, e dopo di essersi ben assicurato che la reticella di ferro non aveva alcuno strappo, diede nuovamente il segnale della partenza.

La galleria cominciava ad allargarsi ed a scendere rapidissima.

A destra ed a sinistra si aprivano, di quando in quando, degli antri tenebrosi entro i quali si udivano scrosciare, con dei muggiti impressionanti, dei torrenti.

Intanto i tuoni continuavano a ripercuotersi nell’ampia miniera, propagandosi di galleria in galleria con velocità notevole.

Pareva che alla superficie della terra infuriasse, in quel momento, un terribile uragano.

I quattro uomini e Minnehaha avevano fatto un altro tratto di cinque o seicento metri, quando la galleria che fino allora si era mantenuta abbastanza asciutta, divenne improvvisamente umidissima.