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colmo, che potressimo chiamare ancora esuberanza di requisiti che concorrono in favore del porto di Civita-

    si presenta all’entrata dei due porti. L’atterraggio del porto di Livorno, è uno de’ più imbarazzanti e più difficili per un bastimento di lungo corso. Le secche della Malora, e quelle di Varo ne rendono l’abordo di gran precauzione, ed in alcuni tempi impraticabile: difetto che obbliga i bastimenti a prendere il pilota ad una distanza sensibile dal porto.
       L’entrata poi del medesimo è la più pericolosa, la più incomoda di quante se ne conoscono. Esso ha una sola bocca, ed in questa non sono praticabili che due cento metri radendo il molo, perchè, come ho detto, tutto il centro del porto è costruito da una secca, e non lascia che un canale all’intorno.
       Ma dovendosi in questo spazio ormeggiare i bastimenti, neppur 100 metri restan liberi dei 200, e forza è pratticar l’entrata fra il molo e la poppa dei bastimenti, i quali a dar passaggio al bastimento che entra, sono tutti obbligati a mollare successivamente l’una e poi l’altra delle due cime o gomene a cui sono raccomandati, onde sopra possa scorrervi il sopravvenuto legno. Qual sia il pericolo, quale l’incomodo di una tal manovra (al tutto impraticabile di notte) è facile imaginarlo. Un momento che fallisca uno dei tanti elementi, che in natura contribuiscono alla direzione di un bastimento, oppure un momento che si ritardi dai bastimenti ancorati di mollare le suddette cime da poppa, le avaree sono generalmente sensibilissime, e non possono evitarsi.
       Confrontiamo ora con questo l’atterraggio di Civitavecchia, atterraggio il più comodo che possa mai desiderarsi. Quel porto ha dinanzi a se a destra ed a sinistra, un mare a tutta vista libero da ogni pericolo, di modo che ogni bastimento il meno prattico può ad esso avvicinarsi senza soccorso di pilota.
       Presenta per l’entrata due bocche una da levante, e l’altra da ponente, beneficio prezioso di cui pochissimi porti sono forniti, entrambe larghe di 110 metri, cioè ognuna più larga dell’unica che vi è nel porto di Livorno. Al bastimento entrato per una delle suddette bocche si presenta innanzi un apertura di metri 220, ed uno sfondo quasi circolare e navigabile di metri 350, escluso tutto il tratto dai bracci del porto all’antemurale, mentre che nel porto di Livorno gli si presentano un gran numero di gomene tese, che non gli permettono il ricovero, se esse non vengono con sollecita manovra mollate.
       Non entrerò ora a fare il confronto fra i due porti per la sicurezza dei bastimenti che vi sono ormeggiati, e per le altre operazioni che in essi si fanno per scaricare le merci, o con-