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esser tolta in esame pel rispetto dovuto alla memoria di tant’uomo e perchè, cercando in certa guisa di rintracciare i motivi che lo condussero a quella interpretazione, ci sarà data l’opportunità di passare in rassegna tipi di rare e belle monete note in gran parte, ma che esaminate per la prima volta ne’ loro rapporti daranno, spero, qualche risultamento giovevole per la spiegazione de’ monumenti figurati.


Messana.


Dr. Su di una rupe, ricoperta di una nebride, siede, rivolto a sinistra, il dio Pane ignudo, imberbe e cornuto; nella sinistra tiene un lagobolon e con la destra afferra una lepre, che gli sta innanzi ritta sulle gambe posteriori: fra questa e la faccia del dio, l’iscrizione ΠΑΝ (Pane).

Rov. Carro con due muli di passo, a dritta, guidato da una figura muliebre vestita di lunga tunica, con un velo che partendo dal capo le passa sotto il braccio e le svolazza poi dietro1; con la destra tiene la verga e con ambedue le mani le redini; sopra, ΜΕΣΣΑΝΑ (Messana); sotto, nell’esergo, due pesci. (Tav. I, n. 6).

Arg. Diam. 30 mill.

Collezione Luynes.

Per lungo tempo di questo tetradrammo non si conobbe che un solo esemplare, quello del gabinetto imperiale di Vienna, pubblicato nel secolo scorso dall’Eckhel2 e ri-

  1. La disposizione del velo si osserva meglio nell’esemplare di Vienna.
  2. Sylloge, vol. I, tav. II, n. 10.