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che la moltitudine e malvagità dei libri aveva prodotto infin allora la diversità delle classi e le più perniciose rivoluzioni, propose la distruzione universale di essi libri; dopochè una società di dotti ne avrebbero ricavato un indice enciclopedico. Il che fu fatto a gran vantaggio degli uomini. E poi dopo molte altre deliberazioni di senno altissimo, il congresso si sciolse proclamando Adolfo Kurr gran patriarca del mondo e benefattore del genere umano. Questi contava allora ottant’anni di età, e morì tre anni dopo, e gli successe per libera elezione Samuele Dalnegro di Pisa, economista celebratissimo.


LIBRO QUARTO.

CREAZIONE E MOLTIPLICAZIONE DEGLI OMUNCOLI (2066-2140)


Il caso, ovverosia l’attività umana individuale ed anormale, ha presieduto ai periodi storici della vecchia società; la nuova riconosce il suo sviluppo crescente e regolare dall’industria, ovverosia dall’attività umana collettiva e progrediente. Noi tocchiamo ora ad una rivoluzione scientifica che operò nel consorzio umano il maggior cambiamento che siasi mai operato; e dopo un’oscillazione spaventosa di alcuni lustri lo fermò stabilmente sulle basi incrollabili su cui esso adesso riposa. L’introduzione delle lingue articolate, la formazione delle famiglie, il trovato della navigazione, l’agricoltura, lo stabilimento delle città, la codificazione morale religiosa, il dogma dell’eguaglianza umana, l’invenzion della polvere e della stampa, il trionfo della libertà di coscienza, l’applicazione del vapore e dell’elettrico, l’assetto definitivo della nazionalità, la concordia democratica universale, e la sanzione sociale del diritto di viver bene aveano condotto l’umanità di metamorfosi in metamorfosi a non riconoscersi più nella sua forma originale. Ma la rivoluzione, di cui parliamo ora, sorpassa pel miracolo della causa e per grandiosità degli effetti qualunque altra opera abbia mai adescato l’immaginazione umana.

Tutti s’avvedono come io alluda all’invenzione degli omuncoli detti anche uomini di seconda mano, o esseri ausiliari. La costoro creazione, non anteriore al nostro secolo di cento sessant’anni, si perde già nelle incertezze e nell’oscurità della favola; ma le migliori autorità s’accordano ad ascriverne il merito a Jonathan Gilles meccanico e poeta di Liverpool. Ecco al dire dei cronisti come andò la cosa.

Jonathan Gilles e Teodoro Beridan erano vicini. Ambidue fabbri-