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Comincia il libro secondo delle favole ed enimmi di messer Giovanfrancesco Straparola da Caravaggio, intitolato Le Piacevoli Notti.


Notte Sesta


Le tenebre della scura notte già da ogni parte si dimostravano, e le dorate stelle per lo spazioso cielo non davano più il loro lume, ed Eolo correndo sopra le salse onde con grandissimo soffiamento non solamente faceva grossissimo il mare, ma ancora a’ naviganti era molto contrario, quando la bella e fida compagnia, sprezzato ogni sforzevole vento e gonfiamento di mare e duro freddo, all’usato luoco si ridusse; e fatta primieramente la debita riverenza alla Signora, ciascuno nella sua sedia si pose a sedere. Indi la signora comandò il vaso aureo le fusse portato; e postovi dentro di cinque damigelle il nome, il primo che uscì fuori di Alteria fu il nome: il secondo, di Arianna: il terzo, di Cateruzza: il quarto, di Lauretta: il quinto, di Eritrea. Poscia la Signora impose che tutte cinque una canzonetta cantassero; le quali al lei comandamento ubidientissime, in tal guisa soavemente cantarono.