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favola quarta 55

molto strano ad Andolfo che ’l fratello non si contentasse di quello che fatto aveva; e con faccia tutta di sdegno pregna, prese la carta nella qual era annotata la divisione, e quella con molto furore squarciò; e voltatosi contra il fratello, disse: — Va, e secondo che ti piace, dividi; perciò che io sono disposto al tutto vedere il fine, avenga che fosse con mio non poco danno. — Ermacora, che chiaramente vedeva l’acceso animo del fratello, con umil voce graziosamente disse: — Andolfo, fratello mio, non ti sdegnare, e non permettere che ’l sdegno superi la ragione; raffrena l’ira, tempera la colera, e conosci te stesso; poscia come prudente e savio considera se le parti sono pari: e non essendo pari, fa ch’elle siano; perciò che all’ora mi accheterò, e senza contrasto torrò la parte mia. — Andolfo ancor non intendeva l’alto concetto che era ascosto nel ben disposto cuore del fratello; nè avedevasi dell’artificiosa rete colla quale egli s’ingegnava di prenderlo. Onde con maggior empito e con maggior furore che prima, contra il fratello disse: — Ermacora, non ti dissi io che tu facesti le parti come fratello maggiore? E perchè non le festi? Non mi promettesti tu di contentarti di quello che da me deliberato fosse? E perchè ora mi manchi? — Rispose Ermacora: — Fratello mio dolcissimo, se tu hai partita la robba, e datami la parte mia, se ella non è eguale alla tua, qual ragion vuole ch’io non mi lamenta?27 — Disse Andolfo: — Qual cosa si trova in casa, della quale ancor tu non abbi avuta la parte tua? — Rispose Ermacora, non averla avuta; e Andolfo diceva che sí, e Ermacora diceva che no. — Io vorrei sapere, — disse Andolfo, — in che mancai, che le parti non siano pari. — A cui rispose Ermacora: — Tu mancasti, fratel mio, nel piú. — E perchè Ermacora vedeva Andolfo piú adirarsi, e la cosa, se piú in lungo andava, poteva partorire scandolo sí dell’onore come della vita, trasse un gran sospiro; e disse: — Tu dici, o amorevole fratello, avermi data intieramente la parte che di ragion mi tocca; e io il nego, e il provo con evidentissima ragione, che potrai con l’occhio vedere e con la mano toccare. Dimmi un poco, e il sdegno stia da parte, quando tu