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favola seconda 43

me ne verrò a voi nuotando; nè alcuno saprà e fatti nostri. A cui Teodoro: — Egli è pericolo che non ti attuffi nel mare; perciò che tu sei giovanetta e di poca lena, e il viaggio è lungo, e ti potrebbe agevolmente mancare il fiato, e sommergerti. — Non temo, — rispose la giovane, — di non mantener la lena; perciò che io nuoterei a gara d’un pesce. — Il calogero, vedendo il suo fermo volere, accontentò; e venuta la buia notte, secondo il dato ordine, accese il lume: e apparecchiato un bianchissimo sugatoio, con grandissima allegrezza aspettò la desiderata giovane. La quale, veduto il lume, s’allegrò; e spogliatasi le sue vestimenta, scalza e in camiscia, sola n’andò alla riva del mare: dove, trattasi la camiscia di dosso, e ravoltala a lor guisa in testa, s’aventò nel mare; e tanto le braccia e i piedi nuotando distese, che in men d’un quarto d’ora aggiunse alla capanna del calogero, che l’aspettava. Il quale, veduta la giovane, la prese per la mano, e menolla nella sua mal coperta capanna: e preso il sugatoio come neve bianco, con le proprie mani da ogni parte l’asciugò: indi condottala nella sua celletta, e postala sopra un letticello, presso lei si coricò e seco prese gli ultimi frutti d’amore. I duo amanti stettero due grand’ore in dolci ragionamenti e stretti abbracciamenti; e la giovane molto paga e contenta dal calogero si partí, lasciando però buon’ordine di ritornare a lui. La giovane, che già era assuefatta a i dolci cibi del calogero, ogni volta ch’ella vedeva il lume acceso, a lui nuotando se n’andava. Ma l’empia e cieca fortuna, mutatrice di regni, volvitrice delle cose mondane, nemica di ciascun felice, non sofferse la giovane lungo tempo il suo caro amante godere; ma come invidiosa dell’altrui bene, s’interpose e ruppe ogni suo disegno. Imperciò che sendo l’aria da noiosa nebbia d’ogn’intorno impedita, la giovane, che avea veduto l’acceso lume, si gettò nel mare; e nuotando, fu da certi pescatori, che poco lontano pescavano, scoperta. I pescatori, credendo lei esser un pesce che nuotasse, si misero intentamente a riguardare; e conobbero lei esser femina, e videro lei nella capanna del calogero smontare. Di che si maravigliarono assai. E presi e lor