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che sono l’essenza del cristianesimo, sembrano raggiungere lo sviluppo il più completo, ed armonioso. Il vecchio che sopravisse alla tempesta delle passioni, — che ha resistito alla battaglia delle tentazioni, — che sottopose religiosamente l’energia della sua giovinezza, ad abitudini d’obbedienza e d’affetto, che da ultimo, dopo aver cresciuta la sua famiglia secondo i voleri di Dio, s’appoggia ora nella sua fiacchezza in Colui che altra fiata ha debitamente servito; questo vecchio è forse uno de’ più fedeli sembianti della celeste beltà, che questo mondo possa offrirci.

Eran questi i sentimenti che suscitavansi nell’animo mio un dì, che me ne tornava a lenti passi dal cimitero del mio paese natale, ove trassi errando alla ventura, dopo molti anni d’assenza. Era un vago sito — specie di dolce pendio, in cui, fra erbose zolle, serpeggiava un limpido ruscello presso ́alti cedri, e mesti cipressi, mentre sul fondo innalzavasi una sverde collina, coronata dalle bianche case del villaggio, che spiccavano sulla verzura, come un collare di perle.

In quella regione, nulla di più pittoresco ed improntato di un tipo particolare, che il cimitero “questa città del silenzio„ — secondo la bella espressione orientale — che stendevasi fra gli alberi, frammezzo agli splendori di natura, facendo brillare i suoi sepolcreti ai raggi del sole; questo cimitero, immagine del declino della vita, catena che annoda li vivi ai morti.

Come io lentamente passeggiavardi zolla in zolla, stava leggendo gli epitafi, che attestavano che il tal avaro, la tale povera madre di famiglia, il tal garrulo: fanciulletto colto sul fior dell’età aveva vissuto nella