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Elena volse uno sguardo sugli articoli di fantasia, che erano sparsi colà in gran numero, e girò gli occhi attorno per la camera con innocente curiosità.

“Ah! disse la signora Elmora, vi pare che persone del nostro stato non abbian bisogno di economia: ma per me veggo ogni di più quanto importi che noi siamo economi„.

A tali parole, ella porse ad Elena i tre dollari, a cui ammontava la fattura, sebbene il lavoro valesse almeno il doppio e quel denaro era tutta la fortuna d’Elena e della madre sua.

“Ora, riprese ella, dite alla madre vostra che il suo lavoro m’è di molto aggradimento, ma dubito di potermene servire, se trovo qualche persona meno costosa.„

La signora Elmora sembrami una persona ben crudele, dite voi. È falso. Elmora non ha il cuor duro, e se Elena fosse venuta, come mendica a sollecitare la carità per la madre inferma, Elmora le avrebbe dato un paniere pieno di provvigioni, le avrebbe mandato una bottiglia di vino, ed un involto di vecchi abiti, con tutti gli accessorii di simili occasioni. Ma la vista di un conto aveva ridesto in lei tutto l’istinto della sua educazione commerciale. Non aveva mai sospettato che fosse in obbligo di soddisfare tutto il suo debito: anzi aveva in pensiero che era suo dovere, come economa, di ridurre più che le fosse dato, la mano d’opera ed il salario. Quando Elmora viveva in Spring-Street, le figlie passavano la maggior parte del loro tempo a casa e loro incombeva di lavorare e mantenere in buon stato la biancheria di tutti.