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d’ora, quando la donzella vi solleva pel braccio “Volete levarvi, signora, dice tirandovi per la manica; dobbiamo racconciare i letti.„ Vi scuotete, e volgete attorno uno sguardo ancora sonnolento: pure la notte è trascorsa; e sapete ora come si passa la notte a bordo d’un battello di canale americano.

Due sole parole sugli inconvenienti, risultato di questa agglomerazione di persone in uno stretto cerchio. Uno specchio serve a trenta persone; un catino ed una brocca a sessanta mani; e, giacchè ci è forza il dirlo, per tutta la compagnia non avvi che un solo asciugamano; un solo! Noi taceremo poi di certi stivaletti di donna rinvenuti nella sala degli uomini, e di certe scarpe insolentemente ficcatesi fra giubbe femminee; ciò che ha nulla di straordinario in mezzo ad un’infinito andirivieni, a scene di confusione, che fanno assomigliare il povero battello ad un caos in miniatura. D’altronde le sale per ambo i sessi son più che contigue, non essendo che una sola e stessa sala divisa in due parti da una tenda rossa, che necessariamente deve avere il destino delle colonne d’Ercole. Per tagliar corto e por fine di remo, come quella povera francese, che a bordo d’un battello americano, costretta a parlare inglese, sclamava:

“Oh! che notte! oh! che notte!„

Qui queste piccole escursioni si denominano col titolo di Viaggi di piacere; non fu nostra mente di denigrarle; preghiamo soltanto coloro, cui prendesse voglia di fare simili viaggi, a provvedersi innanzi di una buona dose di pazienza, e di molte serviette di bucato.