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fortuna, s’era messo in cammino alla volta di Newbury. Prima del nostro eroe, in un villaggio yankee, nessuno estraneo alla località, aveva percorsi così rapidamente la carriera degli impieghi, od aveva esercitate ad un tempo tante cariche diverse. James, durante tutta la settimana, disimpegnava le funzioni di maestro di scuola; la domenica era cantore nel tempio. Ogni sera insegnava a cantare ed a leggere ai fanciulli del villaggio e studiava inoltre il greco ed il latino col ministro all’insaputa di tutti, per nascondere sotto una moltiplicità di occupazioni eterogenee, l’intenzion sua d’entrare in collegio.

James era assai versato negli intrighi, coll’ajuto dei quali si giunge ad acquistare popolarità. Sapeva eziandio accomodarsi assai bene presso le famiglie del vicinato, in cui era ricevuto: ti avrebbe saputo indicare l’angolo ov’era risposto il vasselletto del sidro, o il cesto delle poma. Attingeva largamente a quello per sè e per gli altri, e non mostravasi meno generoso distributore delle frutta che questo racchiudeva. Cose o persone, tutto ciò che parevagli bello e buono, amabile o sostanzioso acquistava diritti alla sua attenzione, al suo appetito, a’ suoi omaggi; divorava in un batter di occhio i mazzapani, e le codognate delle vecchie dame; ne corteggiava lo spirito, le grazie ed il merito, mostrandosi contento egualmente degli altri come di sè medesimo. Meraviglioso a dirsi la moltiplicità delle cognizioni e dei talenti del signor James. Sapeva perfettamente l’aritmetica e la storia; acchiappava scojattoli coll’istessa facilità con cui seminava il grano; faceva versi e manici di zappa con egual prestezza. Dipanna-