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farsi un’idea della gioja d’Augusta, quando cominciò a rivedere in Edoardo il marito già da gran tempo pianto in cuor suo. Quante volte non chiese se non fosse quello un sogno od una gioja ingannatrice; tanto parevagli che una tomba, non ch’altro, avesse restituita la sua preda.

Un giorno, un bel giorno “Augusta! disse alla fine Edoardo con voce fioca, dopo un lungo e pacifico riposo, destandosi senza delirio. Ella si inchinò su di lui, Augusta, io sono riscattato, sento ritornarmi al felice stato di mia giovinezza.„

Il cuor generoso di Augusta divenne ebbro di gioja a tali parole: tremò e pianse. Anche il marito pianse, e dopo una pausa riprese.

“Non è tanto un ritorno alla vita, sento omai il principio della vita eterna. È il Salvator che, ito in traccia della pecora smarrita, la riconduce all’ovile; e son certo che ora egli non permetterà più che ne esca.„

Ma gittiamo un velo su questa scena commovente che male potrebbe descriversi a parole, e, seguiamo i passi dell’uomo caritatevole, dello zelante cristiano, che nulla potè rimuovere, dal condurla ad effetto.

“Orbè, Dallas, diceva un giorno il signor L.... chi è quel bel giovinotto che scontrai questa mane, nel vostro studio? parvemi che il suo aspetto mi fosse famigliare.

— È il signor Howard, un giovane giureconsulto, cui affidai molti lavori importanti.

— È strano! impossibile! disse il signor L.... al certo non è lo stesso Howard ch’io conobbi altre volte.

— Credo che sia il medesimo, disse il signor Dallas.