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Vorreste voi restarmi d’accanto per vedere tutto ciò che avete potuto amare in me, svanire lentamente? Vorreste voi sopportare i capricci e la collera delirante d’un uomo che cessò d’esser padrone di sè stesso? Vorreste, che vittima voi di vostro marito, i figli vostri diventassero vittima del padre loro? No, tenebroso e terribile è il sentiero ch’io percorro! Io do compirà da me solo; nessuno m’accompagnerà.

“Ritirata in qualche luogo pacifico, potrete concentrare tutta la vostra tenerezza sui figli, ed allevarli in modo ch’abbiano un giorno a rimpiazzare in cuor vostro il luogo che vostro marito ha indegnamente abbandonato. — S’io mi divido da voi in questo istante, voi vi ricorderete di me, quale io sono stato; — mi amerete e mi compiangerete estinto; ma ahitando con me l’amor vostro sarà ben presto affievolito, ed io non tarderei di esservi oggetto di disgusto e d’orrore. Così dunque, addio, moglie mia — mio primo e sincero amore addio nel rinunziare a voi, rinuncio alla speranza: ed allora addio dubbi e rimorsi, ogni bene va perduto per me: male tu sarai il mio retaggio.

“Ecco terribile parole, ma adatte al mio destino. Deh non chieder più di me, non scrivermi: nulla al mondo può ora salvarmi.„

Così chiudevasi quella lettera destinata a portare un colpo mortale alle speranze d’Augusta. Avvi momenti di cordoglio in cui il cuore il più mondano s’eleva a Dio, come l’acqua la più ribelle, deve cedere ad una forza motrice. Generosa, affabile, piena di sublimi sensi Augusta avea fin’allora vissuto pel mondo: aveva posto tutta la felicità in suo maritoe ne’ suoi figli. Essi