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ripinge alla sua memoria tutte le passate scene de’ giorni felici, è nell’amarezza del suo cuore, sclama singhiozzando! “Gran Dio! sovvienmi d’ajuto!„ Poi d’una voce supplicante aggiunge “Salva! Oh salva mio marito.„

Augusta era donna di sublime energia.

Scorso il primo istante del corruccio, prende la risoluzione di non venir meno in tanto frangente nè a suo marito, nè a’ suoi figli.

“Quando sarà desto, disse in cuor suo, io lo pregherò, io lo supplicherò di cambiare: io lo terrò avvertito. Povero marito mio! ti hanno sedotto, ingannato, tradito; ma tu sei buono di troppo, e troppo generoso perchè non s’abbia a pugnare per te.„

Sul far del mattino, Eduardo parve uscir dal letargo. Riaperse lentamente gli occhi, e in atto pronto e selvaggio stette ad un tratto ritto sui piedi. Girò gli occhi attoniti attorno alla sala; ma nello scorgere gli occhi di sua moglie mestamente fisi in lui, il fantasma del passato si levò ad un tratto innanzi agli occhi suoi, e la vergogna coprì la sua fronte di vivo rossore.

Fuvvi un istante di cupo silenzio, ma tosto dando sfogo ad un acuto dolore, ella gittossi nelle sue braccia, e pianse.

“Adunque, non mi odii, Augusta! grido con voce tremante.

— Odiarti, oh! giammai! Ma, Edoardo, chi ha potuto sedurti così?

— Oh dolce amica mia, mi risparmia il racconto di sì tristi particolari, tu hai promesso d’essermi angelo custode; sialo oggi, sialo sempre. Augusta! tuo