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lenziosi, rammentava, con ansia inesprimibile, tutte le parole che dette egli aveva, tutte le dolci melodie ch’ei sapeva destare dei musicali strumenti, tutte le romanze ch’egli avevale cantate. Ad un tratto fu desta da quel soave delirio da un colpo violento percosso alla porta verso strada. I domestici erano già iti al riposo; ella s’affrettò di scendere ad aprire. Rivide allora il marito suo, ma gran Dio! in quale stato. Era pure suo marito; ma fuor di sensi, e portato da quattro uomini.

“Oh egli è morto! morto! gridò con voce agonizzante.

— No, signora, ma è in uno stato non miglior della morte.„

Apparve allora alla sventurata Augusta la verità in tutto il suo avvilimento. Senza muover querela, e senza levar grida di dolore lo fece deporre su di un sofà della sala.

Stette alquanto ritta, immobile e silenziosa, contemplando con febbrile anzietà l’aspetto di Edoardo, quasi totalmente privo di sensi. Pareale scorgere in lui un giudice crudele che le vietava d’amarlo; un giudice senza viscere di compassione che dispogliava i suoi figliuoli, e li condannava alla miseria; e, per una bizzarra fatalità della sua missione condannava sè stesso a quella miseria e al disonore. E in atto di cupa di sperazione volgevasi attorno lo sguardo; poichè ben gli era nota tutta la tristizia di quel vizio, che stampava in fronte a suo marito il suggello di sua ignominia. Come naufrago che lotta colle onde di un torrente che minacciano d’ingojarlo, così la sconsolata