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mo gorgoglio dell’acqua spumeggiante segna il principio, del pendio. Là tutto è bellezza, e mentre le acque scherzan danzando colorate dai magici prismi dell’arcobaleno, sembrano piuttosto ispirati dallo spirito d’una vita nuova, anzichè avanzarsi verso un golfo spaventoso. Così, al primo passo verso l’intemperanza, che rovina ad un tempo l’anima ed il corpo, si dà retta all’ispirazione ed alla vaghezza di una vita nuova, il viaggiatore, preso da ansia gradita, come disse il poeta, ride all’ondeggiar della barca, senza sapere che quell’inesorabile velocità con cui la furia dell’acque lo spinge, è il cammino verso un’abisso senza alcuna speranza è inghiottito.

Era a tal critica epoca della vita di Edoardo, che un amico saggio ed affezionato, che avesse avuto coraggio di additargli il pericolo, da tutti per altro rimarcato, avrebbe potuto salvarlo: ma nel novero de’ suoi amici Edoardo non aveva un uomo di tal natura. “Ognuno in casa sua ognuno pe’ fatti suoi„ era la massima favorita che regolava uniformemente la condotta di ciascuno di essi. Teste più o meno incanutite, più o meno forti, ebbero l’insigne fatuità di crollarsi, per dire miserabilmente che era triste in aria saputa, per dire a pensarsi che un giovane di sì belle speranze corresse ciecamente a perdersi; ma l’uno non era stretto in parentela con Edoardo, l’altro rifuggiva a trattare così lugubre soggetto; e come sempre, ponevasi il tutto in non cale.

Era pure alla tavola, doviziosamente fornito di vini generosi, dell’uomo, che non era con lui stretto in vincoli di parentela che Edoardo, aveva sentiti i primi