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capo terzo 537

pur sono i freschi della cappella. La tavola di Sant’Anna in altra cappella è di Giovanni di Zamora, di Siviglia, più valente nella pittura dei paesi, che nella figura. Il gran quadro dell’Annunziata è del Mari, torinese, che dipinse pure le tre cappelle dal lato del Vangelo. Le pitture a fresco scompartite in due ordini nel coro, in cui sono raffigurati i fatti più memorandi della vita di Gesù e di Maria Vergine, sono stati dipinti nel 1700 da Giovanni Battista Pozzi, milanese. Nella cappella interna dal lato del Vangelo le belle statue in legno di Maria Vergine a pie’ della croce, di S. Giovanni, della Veronica, ecc., sono di Stefano Maria Clemente.

Nella cappella sotterranea della Madonna delle Grazie è sepolto Giambalista Bianchi, protomedico e professor d’anatomia, chiamato con frase troppo ambiziosa celeberrimo per tutta L’Europa, vi giace pure un Giovanni Altare, morto nel 1763, chiamato similmente celeberrimo per tutta L’Europa. Io non so chi sia, e dubito che la celebrità europea sia stata un dono cortese dell’artefice marmorario, cosa non molto rara. Finalmente vi è sepolto l’architetto Francesco Marlinez, messinese, morto il 7 maggio 1777. L’iscrizione non dice che fosse famoso, ma non toglie che abbia lasciato nome onorato.

Dopochè i padri di Sant’Antonio abbandonarono ai Barnabiti la chiesa di San Dalmazzo, si erano murati pe’ medesimi una nuova chiesa ed un convento

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