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dichiara soltanto, se il puoi, qual sia la persona a cui io abbia donato. Il prete si collocò sopra un sasso elevato che era nella chiesa, e indicando il pulpito: vedete, disse al popolo, vedete tre grandissimi diavoli, che possono confondermi col loro ingegno e coi denari che possedono; ma io rispondo che con quel danaro istesso che il diavolo gli suggerì di adoprare per comprarsi l’arcivescovato, possono aver occultata la verità e togliermi i testimonii; e per ciò ho scelto il giudizio di Dio, che non s’inganna. Il dialogo continuò qualche poco, sin tanto che, impaziente il popolo di vedere questo prodigio, si udì gridare perchè venisse al cimento il prete; il quale, sebbene fosse vecchio, e digiuno per il terzo giorno, ed avesse fatto un lungo cammino, balzò dal sasso e si portò coi suoi paramenti avanti l’atrio di Sant’Ambrogio; fuori del quale erano disposte due cataste di legna di quercia; ciascuna delle quali era lunga dieci braccia, alte entrambi più di un uomo, e similmente larghe, e distanti l’una dall’altra un braccio e mezzo. Anzi nel viottolo istesso eranvi gettati dei pezzi di legna tratto tratto, per renderne più lento e difficile il passaggio. Poichè il prete e l’arcivescovo furono fuori dell’atrio, l’accusatore prese l’arcivescovo per la cappa, e disse: Iste Grossolanus, qui est sub ista cappa, et non de alio dico, est simoniacus de archiepiscopatu Mediolani. Ciò fatto, l’arcivescovo non volle star più presente, montò a cavallo, e se ne partì. Arialdo da Meregnano, amico dell’arcivescovo, teneva frattanto il prete, acciocchè ei non passasse, sin tanto che il fuoco non fosse bene acceso; e il fuoco crebbe a segno, che Arialdo