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corregge il primo, traducendola per anzi. Fa scrivere anche scioccamente Vitruvio; perchè lo fa dire, e disdire immediatamente con due parole: sopra l’architrave; no: ho sbagliato: anzi sopra il fregio si mettano i modiglioni. Vi pare che sia puerile? Vi pare, che uno scrittore del secolo di Augusto, che non faceva testamento, in cui si sarebbe potuta tollerate una espressione precipitata; ma faceva un’opera a mente quieta senza fretta, per servire di norma agli architetti del suo secolo, e dei seguenti, non poresse, e non doveste togliere quel trabes, che s’era ficcato dentro al discorso importunamente facendo contradizione? Parietes si spiega fregio dal Galiani, per la ragione, come dice nella nota, che Vitruvio in altro luogo scrive, che tutti quegli spazj, che rimanevano fra trave e trave nel fregio, si muravano. Lo dice Vitruvio senza dubbio; ma lo dice parlando delle fabbriche dell’ordine dorico, coll’architrave di pietra, e d’intercolunnj stretti. Essendo di pietra l’architrave, e la cornice, era più proprio far di pietre, o mattoni, e calce anche le metope; come fra un architrave, e una cornice di legno sarebbe stato più naturale e per la materia, e per non aggravar tanto l’aschitrave, che nell’ordine toscano era retto da colonne assai distanti, il fare di legno anche le metope, se vi fossero state. Possiamo argomentarlo dallo stesso Vitruvio in altro luogo1, ove prescrive per qualunque fabbrica in genere, che se mai si avesse da far lavoro di materiali sopra architravi di legno, quelli si debbano reggere sotto, affinchè non si curvino, e rompano: limina, & trabes structuris cum sint onerata, medio spatio pandantes frangunt sua lysi structuras: cum autem subjecti fuerint, & subcuneati postes, non patiuntur infidere trabes, neque eas lædere: Le soglie, e gli architravi, traduce il Galiani, quando sono aggravali dalla fabbrica, curvandosi nel mezzo rompono col loro distaccarsi anche la fabbrica: ma se vi si porranno i puntelli a stretta, questi non lascieranno aggravare, nè offendere gli architravi.

Doveva poi il sig. Galiani provarci, che parietes nel senso di Vitruvio in questo luogo solo possa intendersi per quella supposta fabbrica del fregio. Nello stesso periodo Vitruvio usa altro linguaggio parlando del tamburo, che dice si faccia ex structura, seu materia, di fabbrica, o di legno, come traduce lo stesso Galiani. Parietes al contrario poco prima più volte, e poco dopo, e in altri luoghi costantemente l’usa per dire i muri grandi, o maestri, come ne conviene il Galiani. Così scrive, per esempio, nel libro IV. cap. 2.: Sub tegulas afferes ita prominentes (fiant), uti parietes projecturis eorum tegantur: e poche righe dopo in quel luogo stesso citato dal Galiani per provare, che le metope si facevano di fabbrica, Vitruvio contrapone colla stessa frase, e parole, e quasi allo stesso proposito parietes, e structura: Cum ita ab interioribus parietibus ad extremas partes tigna prominentia habuissent collocata, intertignia struxerunt: parole tradotte bene dal Galiani: Poichè ebbero situati i travi con un capo sul muro di dentro, e con l’altro sull’esterno tanto che sporgevano anche fuori, empirono di fabbrica lo spazio rimasto fra travi. Ora perchè voi con questo traduttore volete far mutare linguaggio al vostro maestro, e farglielo mutare anche in uno stesso capo, e in uno

  1. Lib. C. cap. 11.