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pella distante un’ora da Siena verso Firenze, ed è di terra cotta, come lo sono i capitelli corintj dei pilastri. V’ha parimente de’ sepolcri nei contorni di Roma ornati a quella maniera. Verso pasqua di quest’anno 1761, furono trovati in Roma sei pezzi di un fregio consimile dell’altezza di due palmi, che era attaccato al muro con chiodi di piombo, uno de’ quali era più lungo d’un mezzo palmo. Il lavoro a rilievo di questi pezzi di fregio era di un buon disegno, e ben eseguito. Sopra di uno si vede Bacco, ed una Baccante, che danza battendo i crotali: fra quelle due figure v’è un giovane Satiro, che porta sulla spalla un’urna funerale di forma lunga, e conica con due manichi, e nell’altra mano una fiaccola accesa, e capovolta. Questa figura è un simbolo dell’uso, che far si deve della vita, e dei godimenti di essa, prima che se ne estingua il lume, e che le nostre ceneri si raccolgano per deporle nella tomba. Su due altri pezzi di quel fregio è rappresentato Sileno, che abbraccia un Genietto alato di Bacco, e si accosta a lui per baciarlo1. Ho parlato di questo Genio di Bacco nella definizione delle pietre intagliate del museo di Stosch2. Questi bassirilievi erano dipinti, come si vede chiaramente in qualcheduno3.


§. 16. La


    fatta una visita delle chiese nel 1510. [Intorno al battistero di Firenze il Gori ne aveva meditata, e abbozzata fa storia insieme ad una storia generale dei battisteri antichi, che poi non ha compita. Il ch. Zaccaria ce ne dà il titolo nell’elogio, che ha fatto a quel detto antiquario, negli Annali letterarj d’Italia, vol. 2. lib. 3. cap. 4. n. 8. pag. 479. in questi termini: De forma, cultu, ornatuque veterum Baptisteriorum apud Christianos, qua occasione Baptisterium Florentinum illustratur, adjecta ejus historiæ synopsi; e ne aveva dato un cenno in una nota posta sotto la lettera XIV. del P. Lupi fra le di lui Dissertazioni, e lettere filologiche antiquarie, stampate in Arezzo nel 1755., ove alla pag. 75. dice: „ Il signor Gori ha un grosso volume con molte sue schede poste insieme con fatica grandissima per comporre la Storia del Battistero Fiorentino; ed essendo di opinione, che sin dalla sua origine fosse così costrutto per servire di Battistero, e perciò di figura ottangolare; avendo comunicato tal suo pensiero al P. Lupi Tuo amicissimo, e pregatolo a investigare l’origine de’ Battisteri sacri antichi, egli si accinse, e molte dotte osservazioni messe insieme „. Questo lavoro del P. Lupi è stampato nel Tomo I. delle sue opere.

  1. Ne dà la figura il Cavaceppi Racc. di statue, Tom. iiI. Tav. 46. Pare piuttosto, che il Genio regga Sileno.
  2. class. 2. sect. 15. n. 1437. seq. pag. 229. [ ma con fondamento poco sicuro.
  3. Di questi fregi è stato parlato nel Tom. I. pag. 22.; e ne è un pezzo la figura data alla pag. 107., che pure è dipinta, come dissi alla pag. 94. n. a. Al principio della