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acrolithi1, vocabolo di cui né Salmasio2 né altri3 trovar seppero la vera significazione. Scrive Plinio che non prima dell’olimpiade l. cominciossi a scolpire in marmo4; ma probabilmente delle intere figure di marmo intender si deve.

[..e le statue medesime colorirono.] §. 18. Talora vestiansi di veri panni le statue marmoree5, come la Cerere di Bura in Acaja, e ’l più antico Esculapio di Sicione rammentati da Pausania6. Ciò fe’ nascer l’idea di pingere tali vesti sulle figure stesse di marmo7, quali veggonsi su un’antichissima statua di Diana scoperta l’anno 1760. ad Ercolano, alta quattro palmi e tre pollici e mezzo: questa ha biondi i capelli, e bianca la sotto-veste e la veste, alla quale son dipinte all’intorno verso il lembo inferiore tre strisce o strette fimbrie: di color d’oro è la più bassa; più larga delle altre è la seconda ornata di fiori e di festoni bianchi su un fondo di scarlatto; e dello stesso colore è la più alta. Darò nel libro VI. capo I. e il. una più minuta descrizione di questa statua. Quella che, secondo Virgilio, Coridone consacrò a Diana esser di marmo dovea coi calzari rossi8.

§. 19. Trovansi statue di marmo d’ogni specie, e anche a varj colori lavorate, ma niuna se n’è trovata finora di verde di Laconia, detto verde antico, che scavavasi nel famoso promontorio lacedemone chiamato Tenaro9. Quando Pau-


sania
  1. Vitruv. lib. 2. cap. 8.
  2. Not. ad Scrip. hist. Aug. pag. 322.
  3. Triller. Obs. crit. lib. 4. c. 6., Paciaud. Mon. Pelop. Vol. iI. §. IV. pag. 44.
  4. Lib. 36. cap. 4. sect. 4. [Plinio dice, che intorno all’olimpiade l. si resero famosi nel lavorare in marmo Dipeno, e Scillide; e nel seguente capo al principio scrive, che vi furono scultori nell’isola di Scio fin dalle prime olimpiadi.
  5. E quelle di legno, e di bronzo, Pausania lib. 2. cap. 11. pag. 137. princ. Dionisio il giovane tiranno di Sicilia avendo fatta spogliare una statua di Giove della veste d’oro, la fece vestire, forse per irrisione, d’una di lana Clem. Aless. Cohort. ad Gent num. 4. pag. 46. lin. 7. segg. Da un passo di Tertulliano De Idololatr. c. 3. n. 3. op. Tom. I. p. 484. pare che si possa raccogliere, che nella Frigia si vestissero gl’idoli di abiti ricamati.
  6. Lib.7. c. 25. p. 590. l. 15. et lib. 2. c. 17. pag. 137. princ. [Pausania non dice che sia di marmo la statua d’Esculapio, ma soltanto che non sa se sia di legno, o di metallo.
  7. E di legno, come degli Egizj nota il Gori Mus. Etrusc. Tom. I. cl. 1. Tab. 15. p. 51.; e forse la Pallade in Egira, di cui si è parlato sopra §. 12. nota A., avea dipinte le vesti.
  8. Ecl. 7. v. 31.
  9. Sext. Emp. Pyrr. Hypot. lib. 1. cap. 14. §. 7. pag. 26. [S. Isidoro Orig. Lib. 16. cap. 5. princ. pag. 215. D.