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Verso sera il colonnello Regis recossi in compagnia del colonnello San Marsano e del conte Lisio al luogo designato, ma il generale *** non si lasciò vedere1, e chiestone il generale Faverges che comandava la retroguardia, non seppe dare alcuna spiegazione di una condotta così strana nelle usanze di guerra.

Nel mattino del 7 il colonnello Regis riprese assai tardi il suo movimento, e quando la testa della colonna arrivava al ponte della Sesia, il generale Bellotti comparve nuovamente ad arrestare la marcia dei costituzionali, proponendo una seconda conferenza che avrebbe avuto luogo ad una villa chiamata la Graziosa al di là di Cameriano.

E questa pure venne accettata.

Le truppe in una sola colonna precedevano lentamente sulla gran strada di Novara, aspettando di ora in ora i parlamentarii che doveano inviarsi. L’animo franco e nobile del colonnello Regis non gli permetteva di scorgere in quelle trattative simulate un’insidia che l’esito ha ben presto manifestato.

L’intiera giornata fu consumata in una marcia di sole quattro ore: si spedivano ufficiali un dopo l’altro a Novara, ma non si otteneva risposta alcuna. Finalmente, verso notte, la speranza di venire a patti

  1. L’autore della risposta di cui ho parlato dice che il generale *** conosceva troppo bene le regole militari per non venire a parlamento con ufficiali seguiti da loro truppe. Ma come mai Regis, San Marsano e Lisio potevano penetrare in Borgo-Vercelli seguiti da loro truppe mentre gli avamposti del conte Della-Torre si trovavano ancora sul ponte della Sesia? Sciocca giustificazione d’un modo di procedere inscusabile.