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Ed il 12, onomastico del re che in quel momento trovavasi in Gaeta, il Santo Padre ed il cardinale Antonelli recaronsi a porgergli le loro felicitazioni. 1

Monsignor Franzoni poi, inviato dal gabinetto piemontese in Gaeta, ne partiva, ed il 12 recavasi in Roma.2 Il 13 vi giungeva una deputazione di Serra.3

Il 15 vi giungeva il cardinal Simonetti ed il conte Luigi suo fratello, ministro incaricato del duca di Modena. Vi si era recata il giorno innanzi una deputazione di Pontecorvo.4

Sotto la data del 17 gennaio il cardinale Antonelli scrisse da Gaeta al generale De Latour, comandante le truppe svizzere in Bologna, affinchè colle medesime si recasse presso il Santo Padre in Gaeta.

Questa lettera venne consegnata al generale da monsignor Bedini appena giunto colà, il che fu il 24 gennaio.

Ma dopo lunghe pratiche; dopo infiniti maneggi dei circoli tendenti a paralizzare i negoziati del Bedini, ebber questi la prevalenza, ed il generale Latour colle sue truppe fu indotto di restare a Bologna.

Questo episodio importantissimo delle nostre storie merita di essere schiarito: e siccome lo stesso monsignor Bedini fece pubblicare un opuscolo nel quale racconta circostanziatamente le sue pratiche per ottener l’intento, riuscite infruttuose, narreremo le particolarità di questo affare, giovandoci tanto dell’opuscolo medesimo, quanto della storia del Torre, il quale ne parla a lungo nel primo volume,5 e di altri documenti che avemmo agio di consultare.


  1. Vedi il Tempo, del 16.
  2. Vedi detto del 16.
  3. Vedi il Costituzionale, del 19.
  4. Vedi il Costituzionale, del 22, pagina $9.
  5. Vedi l’opuscolo Risposta ad alcuni giornali svizzeri, nel vol. XXII, Miscellanee, n. 11, e Torre, Memorie storiche sull’intervento francese in Roma nel 1849, vol. I, pag 269.