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Da ciò si comprese che il Mamiani era riuscito di formare il suo ministero; e questo bastò perchè l’agitazione che teneva gli spiriti tutti trepidanti, cessasse, ed ai commovimenti sottentrasse la calma.

Il 4 di maggio pertanto annunziossi nel giornale officiale, ch’era la Gazzetta di Roma, la composizione del nuovo ministero nel modo seguente:


Presidente del Consiglio dei ministri.

Il cardinale Ciacchi, e per interim il cardinale Orioli.


Ministro degli affari esteri secolari

Il conte Giovanni Marchetti.


Ministro dell’interno

Il conte Terenzio Mamiani.


Ministro di grazia e giustizia

L’avvocato Pasquale De Rossi, consultore.


Ministro delle finanze

L’avvocato Giuseppe Lunati, consultore.


Ministro delle armi

Il principe Don Filippo Doria Pamphily.


Ministro del commercio e de’ lavori pubblici

Don Mario Massimo duca di Rignano.


Ministro di polizia

L’avvocato Giuseppe Galletti. 1


Saputosi appena che il ministero Mamiani era costituito, l’indirizzo della guardia civica di cui parlammo più sopra venne presentato al conte Mamiani, il quale, come ministro dell’interno, dava nome e colore al ministero.

Anche questo atto che è l’ultimo di quelli che cagionò l’insurrezione suscitata in Roma dall’allocuzione del 29 di aprile, è meritevole di essere riportato; diceva così:


  1. Vedi la Gazzetta di Roma del 4 maggio 1848, n. 77.