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stampa: allontanamento dei Gesuiti: armamento civico: strade ferrate: abolizione degli arbitri nella polizia: codici con leggi utili e imparziali: istruzione pubblica: scuola politecnica: incoraggiamento alle arti: abolizione del monopolio: lega italiana: emancipazione israelitica: commercio animato: municipi provinciali riformati: corrispondenze postali riformate e garantite: scuola di pubblica economia: artiglieria civica: pubblicità degli alti della consulta di stato: secolarizzazione di alcuni impiegati: riforma negli asili infantili di carità: industria animata: colonie nell’agro romano: riordinamento della milizia: libertà individuale garantita: riserva della guardia civica organizzata: marina incoraggiata: abolizione del giuoco del lotto: amnistia ai ventiquattro politici reclusi in Civita Castellana: fiducia nel popolo: freno agli incessanti arbitri: abolizione degli appalti camerali: abolizione dei fidecommissi: riforma delle mani morte: imporre ai preti e corporazioni religiose ciò che devono a Pio IX e alla chiesa, cioè amore e rispetto. —»

Di cotal guisa venne a dirci sul serio il Ranalli che il popolo, cioè i compagni di Ciceruacchio (perchè come ci racconta la Pallade,1 Ciceruacchio solo capitanò quel movimento), richiedeva la emancipazione israelitica, la colonizzazione dell’agro romano, e la scuola politecnica, mentre eran questi tali vocaboli, e tali cose ignote del tutto ai carrettieri, friggitori, pescivendoli, legnaiuoli e artieri che componevano il suo corteggio. E non è questo un abusare dell’altrui buona fede, e volere far passare gli uomini per gonzi?

E sarebbe stato al certo un bel complimento pel giorno onomastico del papa il presentarsi con trenta o quaranta cartelli per dirgli che non vi era cosa alcuna che andasse pel suo verso, e che conveniva rifar tutto di nuovo! Persone autorevoli però, soggiunge il Ranalli, diffusero 1 cartelli, e le domande inviaronsi scritte al Quirinale.2


  1. Numero 131 del 28 decembre.
  2. Vedi Ranalli, luogo citato.