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22 Storia della Letteratura Italiana.

primieramente i quattro elementi, il fuoco, l’acqua, l’aria, e la terra. Dalle quali parole conchiuse il Lampredi, che intorno alla generazione delle cose troppo notabile era la diversità, che passava tra l’opinione degli Stoici e quella degli Etruschi. Tardi giunse al Bruckero la notizia di tal libro, ma giunse appunto, mentre egli stava componendo l’appendice alla sua Storia, che fu poi pubblicata l’anno 1767, e benchè egli dica di aver lette ad animo tranquillo e posato le cose dal Lampredi oppostegli, quod facile & frigido quidem sensu ferimus1, par nondimeno, che ne fosse egli punto alquanto ed offeso. Ma s’io debbo parlare sinceramente, a me sembra, che il Bruckero, uomo per altro dottissimo, non abbia alle ragioni del Lombardi soddisfatto felicemente, e due cose singolarmente son degne di osservazione. Avea prima il Bruckero allegato egli stesso in suo favore il testo dell’Anonimo Etrusco presso Suida; ma poscia veggendo, che su quello appunto si fonda il suo avversario, lo rigetta come apocrifo e supposto, e dice, che il Lampredi si è lasciato ingannare nugatoris Etruscum physiologum simulantis narratione apud Suidam. Inoltre invece di mostrare la differenza, che nel sistema della Cosmogonia passava tra gli Stoici e gli Etruschi, si ferma il Bruckero a provar di nuovo la lor coerenza in ciò, che appartiene all’Esser Divino, nel che il Lampredi stesso avea conceduto convenir cogli Stoici gli Etruschi.

XX.

In essa si scorge qualche analogia con quella di Mosè.

Ma io non voglio in questa quistione trattenermi più oltre. Chi più ne desidera, può vedere ciò, che ne dicono i citati autori, a’ quali può aggiugnere ancora i due dottissimi Scrittori Cudworth e Moshemio2. A me non pare, che sia ben impiegato il tempo, che ad esaminare i delirj degli antichi Filosofanti si adopera; perciocchè, che giova finalmente il sapere in qual maniera precisamente andassero errati, mentre la ragione stessa, non che la fede, ci mostra, quanto essi si allontanasser dal vero? Non posso però a meno di non osservare, che, quando sia sincero il passo da Suida arrecato, in mezzo a’ grossolani errori, che nella filosofia degli Etruschi ritrovansi, vedesi ancora una non

  1. Pag. 183.
  2. Cudworth systema intellect. T. I Cap. IV § XXVII. Moshem. in notis ad hunc loc., & in Diss. de Creatione ad calcem Vol. II. Cudw. § XXVIII.