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A mezzogiorno di questo golfo, e parallelamente ad esso, si estende il Mar Rosso, diviso in due parti da un istmo solido, con cui pare che l’autore della carta abbia voluto alludere al miracoloso passaggio degli Israeliti.

L’Arabia si mostra divisa in due parti dal golfo Persico: l’una, detta Arabia deserta, è tra questo golfo ed il mar Bosso; l’altra, che porta il nome di Arabia Eodemon, si estende ad oriente del golfo Persico, e tocca alla Persia ed alla Caldea.

Alle estremità orientali della Terra sono segnate l’India colle sue 44 nazioni: «India, in qua sunt gentes XLIIII»; l’isola Taprobanen (Ceylon), la quale ha 10 città e abbonda di ogni sorta di prodotti. Il Tison (Phison del Genesi) si getta direttamente nell’Oceano, e probabilmente corrisponde al Gange.

Alla estremità nord-est dell’Asia si vede disegnato un leone maestoso colla nota: «hic abundant leones»; al nord di questa figura si legge: «Gentes XLIII (ad) Boream».

Nell’Oceano settentrionale una grande isola, allungata da occidente ad oriente, porta dall’una parte il nome di Islano, dall’altra quello di Sensefimius: col primo di questi nomi il cartografo volle forse accennare all’Islanda, da poco tempo scoperta.

Poco estesa da settentrione a mezzodì, l’Africa si allunga straordinariamente dall’ovest all’est, sino alla longitudine assegnata nella carta a Taprobane; e termina ad oriente con una montagna, a lato della quale si legge: «hic dicitur esse mons semper ardens» (forse il Theon Ochema del cartaginese Annone).

Il Nilo è rappresentato da due fiumi assolutamente distinti e diretti in senso contrario. Il meridionale, detto Nilu, scorre da occidente ad oriente, uscendo dal paese che l’autore chiama Libia Aethiopum; percorre dei paesi popolati da Etiopi nomadi (hic oberrant Ethiopes); attraversa una seconda Libia Aethiopum, popolata da nazioni barbare, quindi i deserti della Etiopia «Ethiopica deserta» e termina in un lago che si trova nell’Egitto superiore (Egiptus superior).

Il secondo Nilo incomincia poco lungi da questo lago, scorre da oriente ad occidente, forma l’isola Meroe, bagna l’Egitto inferiore (Egiptus inferior), e la città di Alessandria, e gettasi, per tre rami, nel Mediterraneo.