Pagina:Storia della geografia (Luigi Hugues) - 2.djvu/103


— 97 —

l’Autore nel raccontare quanto egli stesso vide o gli venne da altri riferito, e ciò perchè le diverse parti del lavoro non si succedono l’una all’altra, salvo che in alcuni luoghi, nell’ordine che diremmo geografico, quale sarebbe, ad esempio, quella della relazione del Rubruk. Piuttosto, a seconda delle diverse regioni del continente asiatico e delle isole che geograficamente ne dipendono, mi farò ad esaminare, per ciascuna di esse, le cose più importanti, con che spero di poter meglio raggiungere il doppio fine che mi sono proposto, di essere cioè il più possibilmente breve ed ordinato.

32. Asia Occidentale. — Nel capitolo IV del Testo Ramusiano, dedicato all’Armenia maggiore, si legge che «nel mezzo di questo grande paese è un grandissimo ed altissimo monte, sopra il quale si dice essersi fermata l’arca di Noè, e per questa causa si chiama il monte dell’Arca di Noè, ed è così lungo e largo, che non si potria circuire in due giorni, e nella sommità di quello vi si trova di continuo tanto alta la neve, che niuno vi può ascendere, perchè la neve non si liquefa in tutto, ma sempre una casca sopra l’altra, e così accresce». Nel gruppo dell’Ararat, la cui latitudine media è di 39° 42’, il limite inferiore delle nevi perpetue trovasi, secondo le osservazioni moderne, ad un’altezza oscillante tra 4250 e 4300 metri1. Il Grande Ararat, la cui altezza è di circa 5200, entra adunque per quasi 1100 metri, nella regione delle nevi eterne. È pure esatto quanto dice Marco Polo sulle dimensioni orizzontali del gruppo dell’Ararat, poichè la sua base, pressochè circolare, misura, in circuito, ben 130 chilometri.

Nel capitolo V si legge che «nei confini della Zorzania (Giorgies del Testo della Crusca, Georgia) è una fontana dalla quale nasce olio in tanta quantità, che molti cammelli vi si potrebbero caricare, e non è buono da mangiare, ma da ungere gli uomini, e gli animali per la scabbia e per molte infermità, e anco per bruciare». Negli scrittori occidentali è questa la


  1. Heim, Handbuch der Gletscherkunde, pag. 18.
Hugues, Storia della Geografia, II. 7