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Le pareti esterne, rivestite con grossi cantoni calcarei tolti da rovine romane sono semplicissime, ed in esse, unica decorazione, sono gli archetti romanici poggianti su mensoline.

Frammenti architettonici del basso impero sono qua e là usati nel paramento calcareo. In fondo ad una delle navate laterali, addossato al muro, v'ha un rozzo sarcofago in cui in belle lettere latine è incisa la seguente iscrizione: IN HOC TUMULO REQUIESCIT S. M. BONIFATIUS EPISCOPUS QUI VIXIT ANNIS P. M. LX ET SEDIT CATHEDRAM ANNIS VIL M. IIII QUIEVIT IN PACE SUB D. XVI. KAL. SEPTEMBRIS.

Abbiamo nella Chiesa di S. Saturnino un complesso di forme architettoniche, di memorie storiche ed epigrafiche. le quali si presentano le une discordanti dalle altre. Così non è possibile concepire che lo stesso artefice il quale scalpellò le graziose mensoline marmoree dei peducci, ornandole con vaghi simboli, abbia sagomato i rozzi capitelli delle navate laterali e che il costruttore che gettò la volta a botte della navata centrale abbia poi eseguito con altra tecnica le volte a crociera delle navate laterali. Ma se noi mettiamo in correlazione questi elementi costruttivi e stilistici coi diplomi medioevali e colle memorie storiche, che abbiamo esposte succintamente, la storia e le vicende del monumento balzano su vive e parlanti.

La Chiesa venne eretta sopra catacombe cimiteriali e questo spiega le numerose iscrizioni cristiane, fantasticamente interpretate dagli storici