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cia aperte da Arichi, dalla consorte di lui Adelperga (cui era notissimo per la servitù prestata al padre di lei Desiderio), e da tutti i suoi connazionali Longobardi. Stette qualche anno presso questo re, facilmente in qualità di suo primo ministro, molto tempo però impiegando ne’ favoriti suoi studj. Componeva nelle ore dell’ozio bellissimi poemetti latini, coi quali onorava il suo principe, la consorte di lui, e le magnifiche opere e fabbriche loro così sacre come profane. Questi poetici componimenti di Paolo s’ebbero in tale considerazione nella rozzezza e barbarie dei due secoli susseguenti, che non si dubitò di uguagliarlo a Virgilio ed a Catone. In Benevento stessa, ad istanza della principessa Adelperga, come afferma l’Ostiense, fece la continuazione al compendio della storia Romana d’Eutropio, ed inserì nella stessa molte notizie tratte dalla storia civile ed ecclesiastica. E forse quivi diede anche mano al compendio del Vocabolario di Festo, che indirizzò a Carlo Magno con lettera in fronte.

Venne finalmente a morte il principe Arichi, e cinque o sei giorni dopo anche il suo figliuolo Romoaldo. La morte di questi due principi fece nell’anima di Paolo profonda impressione. Considerò seriamente l’in-