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regnò sopra loro fu Agilmondo figlio di Ajone, che traeva l’origine dalla prosapia dei Gungicori, la quale da loro era reputata la più nobile delle altre. Costui, come narrano gli antichi, tenne per trentatreanni il Regno de’ Langobardi.


CAPO XV.

Una meretrice partorisce sette figliuoli, uno de’ quali detto Lamissione combatte con un Amazone.

A questi tempi una certa meretrice sgravossi in un parto di sette bambini, e poi cotesta madre più crudele di tutte le fiere

    reale lo si sa dagli storici. Noti sono i nomi di Arminio, di Ariovisto, di Maroboduo (Vellej. Paterc. 1. 11. c. 118. Tac. Ann. l. I. c. 55 e 63. Caesar, de Bello Gall. l. 1. c. 51 etc.). E re avevano i Cherusci, i Marcomanni, i Suevi, i Batavi, i Frisii, i Suioni, i Goti e parecchi altri (Einecc. I. c.). Il costume germanico nella scelta del re è pure espresso dal nostro Diacono, ove racconta che Agilmondo fu tolto dalla stirpe dei Gungicori, che era riputata più nobile delle altre il che sta coll’asserzione del primo pittore delle loro memorie: Reges ex nobilitate sumunt (Tac. ibid. 7). Per altro questi re non dominavano con impero assoluto, e lo stesso Tacito ce lo attesta coll'espressione che vien dietro all’altra testè acçennata: nec regibus infinita aut libera potestas.