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dunque fama, che questo re per la via di Spoleti giugnesse a Benevento, e di là passasse fino a Reggio ultima città d’Italia prossima alla Sicilia. E siccome colà si afferma che fosse piantata fra le acque del mare una certa colonna, vuolsi che il re seduto sul suo cavallo fino a quella guadasse, e toccatala colla punta dell'asta dicesse: Questo sarà il confine dei Langobardi. La qual colonna si asserisce sussistere anco al dì d’oggi, e chiamarsi la colonna d’Autari1.

  1. Il Muratori (Rerum Italic. ibid. pag. 451.) porta un tratto di una dissertazione di Camillo Pellegrino sul tempo della istituzione del ducato di Benevento, nella quale dietro alcune riflessioni è scartato come favola il racconto di Paolo. Per altro il Muratori (ibid.) alle obbiezioni del Pellegrino soggiunge: At haec, utcumque optimi judicii minime Paulo fidem abrogant. Il Gibbon conferma la sussistenza della predetta colonna, chiamata dai Geografi antichi columna rhegina, e sanziona pur col suo assenso, appoggiato a parecchi documenti storici, la narrazione del nostro autore.