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buissimo non aver mai veduto, o non Lene osservato, i monumenti nostrali eh’ ei vQ pubblicando, porgendo lezioni e correzioni a tutti, ristoratore unico della scienza. Lo hanno fatto palese, per tacer d’ altri, gli accademici di Napoli »^. Fa poi maraviglia grande che il dotto professore chiami il monumento di cui ragiono, bas rei le f de stjle et de trainali proprement ctrusqite: laddove nulla vi ha quivi propriamente di etrusco, fuorché il simbolo mentovato dal malo genio sostituito alle Furie. Tutto il resto ^ come mostra r originale, è di maniera imitativa greca non corretta, qual era Io stile rinnovato che adoperavano gli artefici provinciali nelP ultimo periodo dell’arte. Quindi è che l’urna^ benché porti iscrizioni etrusche^ non può essere molto antica.

TAV. ex.

Deità marina femminile con ali al capo e agli omeri, e con mostruose gambe terminate in coda di pesce: regge un’ ancora bidenlata in ciascuna mano. — Basso rihevo in terra cotta sopra di un’ urna cineraria. Nella Galleria di Firenze.

TAV. CXI.

Deità marina virile alata con serpenti avvolti intorno al crine e al collo; e eoa un’ ancora sola di

i36 I ANELLI e Avellino j Osservazioni sopra una pittura Poni’ peiana, Napoli i83o.