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236 CAPO XXV.

conforto e sollievo della servitù, dice con patrizia superbia Cicerone1. Bensì nel porre ad effetto queste grandi opere, comandate dai prepotenti vincitori, trovavano gli artisti opportuni e acconci mezzi di migliorare o nobilitare l’arte. Un saggio di stile lodatissimo, benchè sistematico anch’esso, misto d’antico e di più moderno, porge la Chimera della Galleria di Firenze2. Statua, per usar le parole di Lanzi, in cui van di pari la correzion del disegno, la simmetria, l’espressione del furore, corrispondente alle ferite che ha sul tergo, e su la testa di capra già moribonda. Ritiene dell’antico stile i velli, forse imitati da un originale vetusto, e ripetuti anche in altre immagini della Chimera3. Generalmente gli Etruschi ponevano grande studio nel figurare ogni qualità animali, e in aggrupparli insieme battagliando con atroci, ma veri atteggiamenti ferini4. E quanto bene avessero esperienza e cognizione gli artefici dell’anatomia appare massimamente per queste figure stesse d’animali, in cui d’ordinario si trova giustissima ragione de’ muscoli e membri posti in movimento: di che fu principale sussidio l’aruspicina, col frequente tagliare delle sacre vittime. La simbolica etrusca dava in oltre occasione d’effigiare spesse volte certe qualità di mo-

  1. Ut haberent haec oblectamenta et solatia servitutis. Cicer. 6. Verr. 60.
  2. Vedi tav. xlii. 2.
  3. Vedi per un esempio tav. xxvi 2., xxviii. 3.
  4. Vedi tav. xlv. 2., xlix. xcviii. 1.