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XLIV AI CORTESI

Pag. 85. tav. LVII. La scultura d’un monumento sepolcrale uscito dalle escavazioni Volcenti che rappresenta le cerimonie praticate verso i defunti nel recarli alla tomba porge occasione di considerare sotto quali sembianze rappresentassero gli antichi l’anima separata dal corpo umano. Ed all’uopo si allegano parecchi vasi, ove sono uccelli volanti con testa umana a quali par che dar non sì possa diverso significato. Sur un vaso edito dal Millingen un uccello di questa forma sovrasta a Procri ferita a morte (Anc. uned. monum. part. I, pl. XIV), nel rovescio d’uno scarabeo della Galleria d’Orléans, nell’interpretare il quale variamente si apposero il Lanzi (Saggio, II, 160) e il Millin (Monum. ined. II, 57) il Raoul-Rochette ravvisa simboleggiata l’anima di Achille, ed aggiugne che la représentation d’oiseaux à tête humaine est généralement admise comme une image symbolique de l’âme des défunts (Monum. ined. p. 381, n. 2). In fatti quest’emblema ne’ vasi della Campania compare sempre nelle scene funebri, con simboli analoghi, come il fior di loto e la corona (Mus. Bertold. p. 90, n. 15; p. 79 e 93); Gerard, Rap-