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146 CAPO VII.

Populonia1 in cima d’un monticello che sporge in mare2. Parimente il comune di Cere, alquanto discosto dal lido3, costruì Pirgo, che gli serviva di navale e di luogo di mercato: e nel suo nome stesso, venuto a noi grecizzato, qual versione probabile di altra voce indigena, abbiamo una riprova che quel castello marittimo era munito di fortificazioni o di torri alla maniera etrusca4. Nobile soprattutto per le ricchezze del suo venerato santuario, dove i naviganti facevano d’ogni tempo al nume protettore5 copiose offerte, che indi furono preda in un sol giorno dell’avidità di Dionisio il vecchio6. Gravisca situata fra la Marta e il Mugnone in basso luogo maremmano7, ha dovuto essere la stazion navale dei Tar-

  1. , Pupluna nelle medaglie. Vedi i monumenti tav. ii. x. i.
  2. Vedi p. 98.
  3. Cerveteri serba il nome e il sito antico di Cere: dove intorno, più che altrove, sarebbe desiderabile molto si scavasse una volta il terreno per trovarvi la sua Necropoli, donde sono venuti a luce più volte bellissimi vasi.
  4. Castellum nobilissimum eo tempore, quo Tusci piraticam exercuerunt. Serv. x. 184.
  5. Deità marina, chiamata alla greca Leucotea; mito originalmente fenicio.
  6. Diodor. xv. 14.
  7. Intempestaeque Graviscae. Virgil. x. 184.; Serv. ad h. l.; Rutil. i. 279. Per la descrizione di Rutilio il sito di Gravisca, ancora incerto, dovrebbe trovarsi presso il moderno porto Clementino alle saline di Corneto, anzi che più indentro sopra la Marta.