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d’incarnazione che traversa il mondo cristiano: Dio si precipita in mezzo a questo mondo, si fa carne e vuole redimerlo; cioè compenetrarlo e riempirlo di se stesso; e siccome egli è l’«Idea» o lo «Spirito», si finisce (Hegel, per esempio) per introdurre in ogni cosa lo spirito e per dimostrare «che l’Idea, la Ragione è in tutto». A quello che gli Stoici del paganesimo proclamarono come il «Saggio» corrisponde nella cultura odierna l’«Uomo»; l’uno e l’altro due esseri senza carne. Il «saggio» irreale, questo «santo» incorporeo degli Stoici, è divenuto una persona reale e un «santo» corporeo nel Dio «che si è fatto carne»; ebbene, l’Uomo irreale, l’Io incorporeo, diverrà reale nell’Io corporeo in me.

Al Cristianesimo è connessa la questione dell’«esistenza di Dio»: tale questione, sempre e incessantemente ripresa e dibattuta, prova che il desiderio dell’esistenza, della corporalità, della personalità, della realtà, era per i cuori angosciati causa di febbrili indagini e di costante preoccupazione, perchè non potevano mai trovare una soluzione, soddisfacente a tale riguardo. Finalmente la questione dell’esistenza di Dio cadde, ma per rialzarsi tosto sotto una nuova forma, cioè nella dottrina dell’esistenza del «divino» (Feuerbach), Ma neanche il divino potè reggersi a lungo; e il suo ultimo rifugio, la realizzazione del «puramente umano», non potrà più offrirgli alcun asilo. Nessuna idea ha un’esistenza, perchè nessuna idea è suscettibile di corporalità. La controversia scolastica del Realismo e del Nominalismo non ebbe altro oggetto: in breve, questo problema che attraversa da un punto all’altro la storia cristiana non può trovare in essa la soluzione.

Il mondo cristiano si affatica per realizzare delle Idee nelle varie circostanze della vita individuale, in tutte le istituzioni e nelle leggi della Chiesa e dello Stato; ma queste Idee resistono sempre ai suoi tentativi, perchè in esse è sempre qualche cosa che non è possibile rendere corporeo (d’irrealizzabile); e per qualunque sforzo si faccia per renderle corporee, esse rimarranno quasi senza realtà tangibile.

«Il realizzatore» d’idee si cura delle realtà solamente quando queste realtà incarnano un’idea; perciò esamina instancabilmente se l’idea che. deve essere il nocciolo d’ogni cosa sia insita in esse; indagando il reale egli indaga nello´